Non è mai troppo presto, né troppo tardi, per imparare a invecchiare bene. Insieme al fitness e a una buona alimentazione, il segreto è nel mitocondrio, prezioso “organello energetico” delle nostre cellule che gioca un ruolo importante in molte funzioni del nostro corpo. E’ ciò che ci insegna Enzo Soresi, pneumologo e oncologo, studioso di neuroscienze, di lungo corso che ha vissuto sul campo – e sulla sua pelle – le trasformazioni che la medicina ha affrontato negli ultimi anni. Dopo il grande successo del Cervello anarchico, il professor Soresi, convinto sostenitore dell’importanza della personalizzazione della cura, oltre che dello stretto rapporto tra corpo e mente, torna a ripercorrere le scoperte più importanti della sua storia professionale e privata: nella veste di instancabile sperimentatore e perfino di paziente. Soresi dà vita in questo nuovo libro, con gusto per gli aneddoti e ironia, a un originale esperimento di medicina narrativa, tra casi clinici stimolanti e istruttive partite a golf, ricordi commoventi e diagnosi geniali, malanni e insperate guarigioni. Con l’aiuto del giornalista scientifico Pierangelo Garzia, Soresi tocca gli snodi più interessanti, controversi e attuali della biomedicina. Dall’effetto placebo alla plasticità cerebrale, dall’importanza dei geni e dell’epigenetica al ruolo oggi rivalutato dell’intestino, fino ad arrivare proprio a quel minuscolo organello che, se coccolato, può mantenersi “giovane e brillante” come un ragazzino: l’amato mitocondrio.
RASSEGNA STAMPA
http://www.utetlibri.it/libri/mitocondriomonamour/
La Dott.ssa Anna Apostolo, cardiologa al Centro Cardiologico Monzino, spiega l’importanza dell’esercizio fisico aerobico nelle cardiopatie.
Dal libro “Mitocondrio mon amour”… ecco come ho scoperto di avere un vicino di casa che, attraverso lo studio dei qualia, sta collaborando al futuro della bioinformatica. Tenendo conto che il prof. Emanuele Biondi è del 1928 e che il suo ultimo libro, “Neurofisiologia della mente”, è stato pubblicato nel 2014, abbiamo un’altra conferma di come la vecchiaia, per alcune persone, non rappresenti certo un momento di decadenza psicofisica.
a cura di: Ing. Emanuele Biondi Professore Emerito del Politecnico di Milano, Presidente Onorario del Gruppo Nazionale di Bioingegneria.
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