a cura di
Dott. Verusio e Dott.ssa Pogliani
Dal 31 luglio al 4 agosto si è tenuta a S.Francisco la 13° conferenza mondiale sul tumore polmonare e grazie al nostro Presidente della associazione dr. Claudio Verusio ed alla sua collaboratrice dr.ssa Pogliani possiamo sintetizzare alcune interessanti news.
Si può parlare finalmente di terapia personalizzata e non più di terapia empirica basata solo sui dati della letteratura scientifica e su protocolli di chemioterapia standard.
La terapia integrata prende in considerazione aspetti clinici , istologici e molecolari.
1 ° gli inibitori della tirosinchinasi ( Tarceva ) del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ) sono risultati più attivi nel sesso femminile , nella etnia asiatica e nei non fumatori .
2° i tumori di origine squamosa non vanno trattati con i farmaci anti angiogenetici quali l’Avastin ( bevacizumab ) in particolare se pazienti ultra settantenni.
3° nei tumori non microcitoma di tipo squamoso l’associazione farmacologica più attiva e che ha migliorato la sopravvivenza è risultata quella con Cisplatino e Gemcitabina mentre in quelli di tipo adenocarcinomatoso quella con Cisplatino e Pemetrexed.
Grande importanza ha assunto il profilo molecolare :
1° la timidilato sintetasi è risultato un enzima chiave nel processo di sintesi del DNA e rappresenta il bersaglio della terapia con fluoropirimidine e pemetrexed.
Bassi livelli di espressione di questo enzima sono stati associati ad una maggiore risposta al pemetrexed nel tumore non mcrocitoma. Nel microcitoma di conseguenza , dove questo enzima è molto espresso , questo farmaco è meno attivo.
2° pazienti portatori di tumore non microcitoma che posseggono un basso livello di espressione del gene di riparazione del DNA, noto come ERCC1 , trattati con Cisplatino e Gemcitabina hanno una sopravvivenza globale più significativa .
3° analogamente una bassa espressione del gene di riparazione del DNA, definito RRM1, sottintende una migliore risposta alla gemcitabina.